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Rete Italiana Dialogo Euro-Mediterraneo RIDE
PROFILO ORGANIZZAZIONE
L’associazione non governativa di utilità sociale RIDE - Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo Onlus, riunisce circa 68 associazioni e opera al fine di realizzare i principi della Carta delle Nazioni Unite e, a livello europeo, e gli obiettivi del partenariato euro-mediterraneo contenuti nella Dichiarazione di Barcellona Dichiarazione di Barcellona del novembre 1995, coerentemente con gli obiettivi della “Fondazione Euro-mediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture” (FAL, o secondo la dicitura inglese Anna Lindh Foundation-ALF) della quale la RIDE si costituisce come “Rete Italiana”.
VISION
Nel quadro di un ambizioso obiettivo di svolta organizzativa e programmatica basata sul dialogo, sulla comunicazione interna ed esterna, sulla trasparenza e l’indipendenza, la Rete si propone di coinvolgere attivamente tutti i soci al fine di diventare network autorevole grazie al contributo di tutte le associazioni aderenti, e di sviluppare una visione comune degli obiettivi e delle attività da realizzare. Sfruttando le sinergie e l’effetto moltiplicatore rappresentato dalla RIDE per garantire l’efficacia e la trasparenza delle attività, si prospetta la strutturazione ed il consolidamento della medesima attraverso strumenti che consentano agli aderenti di:
formare una comune vision sulle problematiche mediterranee
riconoscersi nella Rete e riconoscerne il valore aggiunto che offre alle attività degli aderenti
facilitare la conoscenza reciproca fra i membri
facilitare l'aggregazione e la collaborazione (anche progettuale) fra le organizzazioni aderenti che agiscono in settori analoghi
MISSION
Lo scopo della RIDE, così come previsto dal suo Statuto, è quello di:
1. promuovere il dialogo tra le culture nello spazio euro-mediterraneo attraverso il potenziamento della creatività letteraria, artistica e scientifica, lo sviluppo degli studi, il progresso delle scienze e delle tecnologie e la promozione della difesa dei diritti umani
2. individuare valori condivisi e condivisibili che abbiano una chiara valenza culturale, pur nel rispetto delle specificità, al fine di promuovere il dialogo tra le culture nello spazio euromediterraneo
3. promuovere lo sviluppo di visioni sociali e culturali fondate sull’eguaglianza tra esseri umani, a prescindere da distinzioni fondate sul sesso, le condizioni sociali e economiche, il credo religioso, le opinioni politiche, l’orientamento sessuale, il colore della pelle, l’origine nazionale e ogni altra condizione eventualmente discriminante e fondate altresì sul rispetto dell’ambiente per affrontare i nuovi problemi della società globale e le sfide della società contemporanea
4. agire, in particolare, per l’applicazione di principi di rispetto della uguaglianza “uomo donna” nella organizzazione istituzionale, politica e della società civile, superando ogni discriminazione di genere
5. istituire un "forum permanente" di incontri, analisi e discussioni al fine di produrre azioni e pubblicazioni tese a promuovere la coesistenza e l’interazione di gruppi umani di diversa memoria e identità storica e sociale, nonché a rendere convergenti i diritti umani nella regione euro-mediterranea
6. essere strumento culturale e scientifico dell’Italia nell’ambito del partenariato euromediterraneo al fine di promuovere un dialogo generale aperto e costruttivo che favorisca l'incontro, lo scambio, l'accettazione reciproca, la collaborazione e la solidarietà tra Paesi vicini, spesso difficilmente concordi e non di rado ostili
7. sostenere le minoranze linguistiche e socio-culturali alfine di favorire un’interazione storico-sociale capace di custodire e valorizzare le singole identità e la reciproca interazione
8. condividere le finalità e gli obiettivi statutari della “Fondazione euro-mediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture” (FAL/ALF), ponendosi come rappresentanza italiana della stessa (Rete italiana FAL/ALF)
STORIA
L’8 settembre 2004, nell’ambito degli accordi internazionali assunti dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana (MAE), a seguito delle Conferenze euro-mediterranee dei Ministri degli Affari Esteri svoltesi a Napoli (dicembre 2003) ed a Dublino (maggio 2004), fu costituita presso la sede dello stesso Ministero a Roma (Palazzo della Farnesina) la Rete Italiana della “Fondazione Euromediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture”. Il MAE assunse la duplice responsabilità di membro del Consiglio d’Amministrazione (Board) della medesima Fondazione e di coordinatore della Rete italiana, con attività sostanziale di supervisione delle attività internazionali e di garante del buon funzionamento.
Il MAE nominò la Fondazione Mediterraneo (anche Fondazione Laboratorio Mediterraneo Onlus), quale capofila della Rete Italiana della “Fondazione Euromediterranea Anna Lindh per il Dialogo tra le Culture”, alla quale delegò i compiti operativi di coordinamento – in accordo alle regole del Segretariato della ALF – riservandosi il ruolo di supervisore delle attività internazionali della Rete e di garante del buon funzionamento della stessa.
Successivamente, la Fondazione Mediterraneo nel corso dell’Assemblea Generale della Rete Italiana svoltasi a Venezia il 23 e 24 maggio 2013, pose all’attenzione dei membri della Rete Italiana dell’ALF l’utilità strategica di trasformare, dopo quasi dieci anni, la Rete Italiana in un soggetto avente personalità giuridica secondo la legislazione italiana, costituendo così un organismo più rappresentativo con regole definite di organizzazione e gestione, anche in conformità alle raccomandazioni del Comitato di Pilotaggio della stessa Rete Italiana che fissava entro il 31 dicembre 2013 la data ultima per la costituzione di tale organismo.
Tale proposta, in realtà, trovò la sua prima ideazione già all’atto della costituzione della Rete Italiana l’8 settembre 2004, quando lo stesso MAE espresse l’auspicio che la Rete, dopo un periodo di attività svolte a livello ufficioso ed informale, potesse trasformarsi in un organismo autonomo dal MAE e dall’ente capofila, costituito secondo gli ordinamenti giuridici italiani, al fine di assicurarle piena autonomia e legittimità, in linea con quanto previsto dallo Statuto della “Fondazione euro-mediterranea Anna Lindh” che assegna ai Ministeri degli Affari Esteri di ciascun Paese autonomia sul coordinamento e sulla gestione delle rispettive reti nazionali ed una piena legittimità della Rete Italiana.
Il 13 settembre 2013, a Napoli, presso la sede della Fondazione Mediterraneo Enrico GRANARA, nella qualità di Coordinatore delle Attività euro-mediterranee presso la Direzione Generale degli Affari Politici del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), Michele CAPASSO, nella qualità di Presidente e legale rappresentante della Fondazione Mediterraneo, Marco SANTANGELO, nella qualità di Presidente e legale rappresentante di Paralleli-Istituto Euromediterraneo del Nord-Ovest, e Roberto RUSSO, nella qualità di Presidente e legale rappresentante di Fispmed Onlus, sottoscrissero l’atto costitutivo della Rete Italiana Dialogo Euro-mediterraneo costituendo così un’associazione non governativa di utilità sociale denominata precisamente "RIDE-Rete Italiana per il Dialogo Euromediterraneo Onlus". Nonostante la dicitura ONLUS, la Rete non nacque tuttavia come tale ma assunse l’iniziale forma di un ente non governativo di utilità sociale idonea ad operare su tutto il territorio dell'Unione Europea e dei paesi mediterranei senza fini di lucro e perseguendo esclusivamente finalità di solidarietà sociale.
L’11 settembre 2015, presso il MAECI, contestualmente alla riunione del Consiglio Consultivo della Fondazione Anna Lindh (ALF), si è riunita l’Assemblea generale della “RIDE-Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo”. All’incontro hanno preso parte 36 rappresentanti delle principali associazioni aderenti alla Rete che hanno affrontato le seguenti questioni fondamentali, come riportato nel verbale dell’Assemblea: il rilancio e l’orientamento dell’azione della Rete per i prossimi anni; la razionalizzazione dell’organizzazione e dei meccanismi gestionali; la riorganizzazione della comunicazione interna ed esterna alla Rete; la definizione delle linee direttive di azione e di ricerca per il biennio 2016-2017 anche in relazione alla strategia generale dell’ALF; l’elezione dei membri del nuovo Comitato Esecutivo per il biennio 2015-2017. Nel corso della seduta pomeridiana, l’Assemblea ha eletto i sette nuovi membri elettivi del Comitato Esecutivo, che si sono andati ad aggiungere ai tre soci originari (MAECI, FONDAZIONE MEDITERRANEO E FISPMED), incaricati della programmazione delle attività della RIDE per il periodo 2015-2017: Foad Aodi, Salvatore Calleri, Janiki Cingoli, Luigi De Luca, Maria Amata Garito, Enrico Molinaro e Giovanni Serra. Nel corso dell’Assemblea RIDE è’ intervenuta anche la Presidente della ALF Elisabeth Guigou che, nel ribadire l’importanza di rafforzare le attività della società civile della più ampia comunità del Mediterraneo, ha riconosciuto il fondamentale ruolo della Rete italiana, a partire dal suo contributo alla nascita e allo sviluppo della stessa Fondazione. In un momento storico segnato da eventi drammatici, i dieci membri del Comitato Esecutivo si sono unanimemente proposti la riorganizzazione della Rete Italiana-RIDE ALF affinché questa possa fornire il massimo contributo alle attività italiane ed europee per un vero rilancio del dialogo culturale con le reti della società civile delle altre sponde del Mediterraneo.
Nel corso della prima riunione del neo-eletto Comitato esecutivo RIDE svoltasi il 29 settembre 2015, come dal verbale riportato, il Capo Ufficio d’Informazione in Italia del Parlamento europeo (PE) Gianpaolo Meneghini ha annunciato l’impegno del PE per il rafforzamento della collaborazione con la RIDE, in vista di un ampliamento del network tra istituzioni e società civile, ed il rilancio del “sistema paese” attraverso una gestione congiunta delle sfide e delle opportunità lanciate dal fenomeno immigrazione e delle altre tematiche all’attenzione del pubblico.